Abbiamo conosciuto Timofej Andrijashenko dopo un lunga attesa. Eravamo fermamente convinti che si trattasse di un talento particolare. In questo abbiamo avuto sempre un po’ di fiuto. Lo avevamo notato in un servizio fotografico realizzato da Federica Boncompagni. Le avevamo chiesto informazioni su di lui, sia per rispetto alla stessa, sia perché ci fosse chiarezza e determinazione nell’ottenere ciò che ci eravamo prefigurati. In realtà per sapere chi fosse sarebbe bastato qualche click. Dopo diversi scambi di email poco incoraggianti, fummo indirizzati presso il suo manager, Il Signor Paolo Boncompagni, organizzatore del Concorso Internazionale di Danza Città di Spoleto. Un altro “non a caso”. Decidemmo con rapidità, di concordare e realizzare un servizio fotografico per nostri scopi personali e dedicato alla lavorazione del marmo. La classicità, per quella sua innata e trasversale capacità di attingere e rigenerare stereotipi di bellezza, ancora oggi, ancora oggi, di soddisfare gli obiettivi di chi la invoca. Per fortuna. Fin da subito, avevamo capito che Tima, sarebbe stato in grado di fare grandi cose. Preparato e programmato dalla sua insegnante, Irina Kashkova , per una carriera di danzatore che sicuramente lo porterà lontano, Tima, nato a Riga in Lettonia, è stato per noi, una rara occasione di professionalità, rispetto e disponibilità. Doti comuni a molti ballerini professionisti che provengono dai paesi dell’est, dove la danza è tuttora uno stile di vita, ed un esempio da seguire.